Buonasera amici, scusate l'assenza, qualche giorno di vacanza per ricaricare le batterie, eccomi di nuovo qui con un nuovo post tutto per voi😊!!!
Questa sera voglio parlarvi di Maria Montessori: fu tra le primissime donne italiane a laurearsi in medicina, dedicandosi fin da subito allo studio dell'educazione dei bambini. Dopo il notevole successo ottenuto dai suoi metodi, nel 1906 fu chiamata a curare l'organizzazione di scuole materne per i figli di famiglie operaie di alcuni quartieri popolari romani; nacquero così le prime "case dei bambini" conosciute e imitate in poco tempo da tutto il mondo.
Maria Montessori sosteneva che il gioco fosse il lavoro del bambino e che giocare non implicasse necessariamente dei giocattoli veri e propri. Nonostante nella sua prima scuola ve ne fossero di splendidi, constatò presto che i bimbi li lasciavano da parte, preferendo oggetti reali e attività di vita quotidiana che, contrariamente a quanto accadeva a casa loro non gli venivano negati.
Maria Montessori pensava che i bambini ricorressero ai giocattoli in mancanza di altro, e si accontentassero quando a disposizione avevano solo quelli, ma aspirava sempre a occupazioni più elevate e costruttive.
Quando il bambino si accontenta dei giocattoli, è forse perché "l'adulto […] lascia libero il bambino soltanto nei giochi, o meglio soltanto con i suoi giocattoli" scriveva Maria Montessori in Il il segreto dell'infanzia. Quante/i di voi, mi rivolgo soprattutto alle mamme, lasciano che i loro figli le aiutino a preparare la cena, spazzare il pavimento oppure giocare con le pentole della cucina??
I bambini sono attratti soprattutto da ciò che gli consente di inserirsi nel mondo. Hanno bisogno delle "cose vere". Fino a 3 anni il bambino ha voglia di collegarsi con la realtà per capire il mondo, e molto spesso lo fa attraverso l'imitazione dell'adulto nelle sue faccende quotidiane, quindi care Mamme lasciate che il vostro bambino sia libero di imitarvi e di toccare con mano il vostro mondo.
Maria Montessori a tal proposito scriveva: " Invece di dargli i mezzi per sviluppare la sua intelligenza, non gli si offre che inutili giocattoli. Il bambino vuole toccare tutto, e gli adulti gli lasciano toccare alcune cose e gliene proibiscono altre. […] Si riconosce che il bambino ha bisogno
di copiare il lavoro degli adulti, ma in risposta a questa sua esigenza gli si danno oggetti con i quali egli non può lavorare. Che beffa!"
Invitiamo allora il bambino a fare quello che facciamo noi, e a farlo veramente con oggetti adeguati alle sue capacità , per esempio facciamoci aiutare a preparare il tavolo per il pranzo e per la cena con dei piattini che potrà rompere, anziché fare finta con piatti di plastica o pentoline giocattolo. Ricordate il bambino adora "far parte della realtà "!!
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